Faberi M. (a cura di),
Ribelli. affinchè le bandiere possano tornare a volare sempre libere nel vento,
Tipolitografia vobarnese, Vobarno (BS) 2002.
Testimonianze di Carlo Mosca e Federico Staffoni
INTRODUZIONE scritta da Marina Corradini (già Sindaco di Vobarno)
Ho accolto con piacere l'invito che mi è stato rivolto dall'autore di scrivere alcune righe di presentazione; ed è un piacere che deriva perlopiù dal fatto che l'autore è un giovane studente: era ora, verrebbe da dire, che ad occuparsi della Resistenza fosse un qualche giovanotto! E non perché gli altri non se ne debbano occupare, anzi ...
Tuttavia il fatto che a curare il volumetto sia un ragazzo per il quale la guerra, la Resistenza, la liberazione, la nascita della Repubblica non sono fatti vissuti né dalla sua né dalla generazione dei suoi genitori, e per il quale tutte queste vicende sono tutt'al più argomento di studio scolastico, è davvero significativo: è il segno che i valori sbocciati in quegli anni non si sono alimentati solo del ricordo e della nostalgia di chi li visse, ma sono stati metabolizzati, sono entrati in circolo, sono nostri.
Ed è ancor più significativo perché stiamo vivendo un periodo storico in cui questi valori qualcuno li mette in discussione, qualcuno vorrebbe dimenticarli, rimuoverli.
Leggendo il lavoro di Matteo ho così potuto comprendere che, anche sfrondati dalla retorica e dal tono celebrativo che spesso nei decenni passati hanno accompagnato tutto ciò che sapeva di Resistenza e di guerra partigiana, e anzi, proprio grazie a questa sobrietà, ho potuto comprendere - dicevo - ancor di più e ancor meglio la vitalità di questi valori, che in fin dei conti sono riassumibili in un solo concetto: amore per la libertà.
E la libertà è come la salute: ci si accorge della sua importanza quando la si perde.
Educare alla libertà significa quindi attuare un'opera di prevenzione per far sì che nulla sia dato per definitivamente acquisito: quasi sempre le dittature sono lupi che si presentano sulla scena della vita politica travestiti da agnelli; se il fascismo di fosse presentato nel 1922 agli italiani col truce e sanguinario aspetto della sua versione repubblichina, ben difficilmente sarebbe riuscito a passare. Ma nel 1922 Mussolini era l'uomo dell'ordine, del benessere e molti, magari a denti stretti, ritennero che fosse la soluzione migliore.
Il lavoro di Matteo, oltre a raccontarci di vicende accadute nel nostro paese e vissute da nostri concittadini, ci aiuterà a pensare, a riflettere, ad educarci alla libertà.