Di seguito si riassumeranno in breve le principali ricerche che anno valutato l’efficacia del metodo AIT Berard in presenza di autismo e di problemi dell’attenzione.
A.I.T. Sudio pilota (“Auditory Integration Training: a Pilot Study”)
lavoro pubblicato da Rimnald Bernard e Stephen M.Endelson
Journal of Autism and Developmental Disorders 25(1995):61-70.
Il lavoro è stato condotto con un gruppo sperimentale ed un gruppo di controllo di soggetti con autismo. 8 soggetti hanno fatto parte del gruppo sperimentale, mentre 9 soggetti sono stati assegnati al gruppo di controllo che sentiva musica non filtrata. Dopo tre mesi sono stati riscontrati significativi cambiamenti nella valutazione dei soggetti appartenenti al gruppo sperimentale, raccolti dall’Aberrant Behavior Checklist (ABC-1) e dal Fisher’s Auditory Problem Checklist (FAPC).
L’efficacia dell’A.I.T. nell’autismo (“The Effects of Auditory Integration Training in Autism”)
lavoro pubblicato da Bernard Rimland e Stephen M.Endelson
American Journal of Speech-Language Pathology 5(1994):16-24
Lo studio è stato fatto, con vari strumenti di controllo, su un gruppo sperimentale di 445 soggetti autistici di età compresa tra i 4 ed i 41 anni. In seguito all’esistenza dello studio pubblicato nel 1995 (sopra citato) non si è costituito nessun gruppo di controllo. La situazione dei soggetti è stata valutata attraverso l’ABC-1, la Conners Parent Scale (CPRS) e il FPAC. Si è verificata una netta riduzione nei problemi comportamentali ad un mese dopo l’A.I.T., rimasta stabile sia dopo sei che dopo nove mesi.
L’efficacia dell’A.I.T. in presenza di disturbi dell’attenzione (“The Efficacy of Berard Auditory Integration Method for Leaarners with Attention Difficulties”)
studio condotto da Hannelie Kemp
North-West University, South Africa 2010
Nell’anno scolastico 2009/2010, questo studio ha coinvolto 20 studenti randomizzati in un gruppo di 100 studenti: 10 sono stati assegnati al gruppo sperimentale e 10 al gruppo di controllo. La situazione dei soggetti all’inizio della terapia e tre mesi dopo è stata valutata attraverso i seguenti strumenti: profilo uditivo; Aberrant Behaviour Checklist; Copeland Checklist; test dei riflessi primitivi; elettroencefalogramma quantitativo; Integrated Visual and Auditory Continuous Performance Testing (IVA). La ricerca ha mostrato significativi cambiamenti: nelle abilità uditive; nella riduzione dell’iperattività, della distraibilità e del parlare inappropriato; nel controllo di Sé, nell’attenzione e nell’attenzione visiva sostenuta; nell’inibizione dei riflessi primitivi; nello stato cerebrale.