Quali sono le origini del dialetto bresciano? Certamente ignote e lontane risalgono alla vita comune dei nostri avi, al lavoro campestre e cittadino di secoli.
Le prime testimonianze scritte non sono certo recenti. Uno dei primi documenti conosciuti è la PASSIO CHRISTI, un vero e proprio racconto della Passione che veniva cantato nelle chiese la notte del giovedì santo da quattro cantori. Pubblicata per la prima volta da Giuseppe Bonelli, direttore dell'Archivio di Stato di Brescia, nella rivista "Brixia Sacra", diretta da mons.Paolo Guerrini, è stata tramandata in due redazioni. E' definita da Renzo Bresciani "documento di poesia. Il primo della nostra storia". Risale tra la fine del '300 e l'inizio del '400. Fu trovata dal Bonelli nel codice istrumentario dei Disciplini di S.Cristoforo di Brescia. Ne riporto qualche verso significativo.
L'inizio: Cum fo tradith el nos Segnor e vel dirò cum grandt dolor Al tempo de quey malvas Zuthé Un grant consey de Christ sì fé, La morte: |
L'istituzione dell'Eucarestia: Alora Christ sì tos el pa e cum li ma po sì 'l spezà e dis: "Inter vo ve 'l partith che l'è 'l me corp che fi tradith" ... E po ie dis: "O bey segnor, Quest è quel sanc del Creator". |
Datata al 24 agosto 1339 è la DESCRIZIONE DI TUTTE LE FONTANE DI BRESCIA, alimentate dall'acquedotto di Mompiano, compilata da un anonimo perito e scoperta da mons.Paolo Guerrini in un archivio dell'Archivio storico civico.
Inizia così:
Fontana la qual si trata del canò mayster de li fontani de la rasò del Comun de bressa è in dela tera de mompià e in la contrada de la labaraga lo qual canò serve a plusor case che è in mompià e assay visì de quela terra.