Siamo i genitori di Giacomo. Quando nostro figlio aveva 3 anni, abitavamo a Toscolano Maderno. Non parlava ed aveva problemi di attenzione e comportamento: venne diagnosticata una lieve forma di autismo. Incontrammo il dottor Matteo Faberi che notò che le difficoltà di nostro figlio erano legate a problemi nella qualità dell’udito. Ad esempio, quando la mamma cantava, lui diventava rosso e si metteva le mani alle orecchie: non perché si emozionava, ma perché gli dava fastidio la sua voce acuta. Non usava vista e udito insieme: quando stava guardando qualcosa sembrava non sentisse e non si girava se lo chiamavi; faceva lunghe file di macchinine e si fissava a guardare i particolari, avendo sviluppato molto il canale visivo.
Iniziammo a fare alcuni esercizi e, nel gennaio 2014, Giacomo fece un ciclo di rieducazione uditiva AIT Berard.
In pochissimo tempo migliorarono attenzione e comportamento e il bambino iniziò a comporre le prime brevi frasi. Nel mese di marzo, Giacomo stupì la pediatra che ci aveva indirizzato al centro per autismo e si è ricreduta sulla diagnosi quando il bambino l’ha salutata dicendole “Ciao verde”: dimostrava innanzitutto il desiderio di comunicare, ed anche di conoscere i colori, cose che solo alcuni mesi prima sembravano traguardi lontani. La cura uditiva ha senza dubbio eliminato l’ipersensibilità di del bimbo che non tollerava certi suoni e migliorato la qualità dell’attenzione.
Ci siamo trasferiti negli Stati Uniti. Ora Giacomo ha 6 anni, parla bene in italiano e inglese, a scuola svolge il programma come tutti gli altri senza insegnante di sostegno, sta imparando francese e spagnolo. È più che bilingue perché alla scuola internazionale si rivolge ai suoi insegnanti solo nella loro lingua madre! Quello che ci stupisce è proprio la sua capacità di imitare perfettamente i suoni così diversi e tipici di ogni lingua. In italiano tuttavia balbetta spesso, mentre nelle altre lingue risulta più sciolto.
Sebbene ci siano tanti miglioramenti, i punti deboli di Giacomo sono legati alle relazioni sociali. Ha tanti amici ma non sempre sa rapportarsi a loro in modo equilibrato. Risulta sempre un po' sopra le righe, il più "strano" o buffo della classe. Ha ancora un'enorme difficoltà a mantenere il contatto visivo con l'interlocutore. Nella scrittura non sa gestire lo spazio: sa scrivere ma neanche impegnandosi riesce a mantenere una linea o una scrittura ordinata. Ha una gran passione per la geografia e per la matematica ma e' disastroso nel disegno! E' un bambino molto affettuoso e sensibile anche se alle volte e' colto da veri propri raptus di frustrazione
In generale credo che l’aiuto di Matteo sia stato determinante per "sbloccarlo". Se avessimo avuto più tempo assieme sono sicura che saremmo riusciti a correggere ancora alcuni degli aspetti più problematici del comportamento. Comunque noi ci riteniamo molto fortunati per aver ricevuto il suo aiuto in un momento così delicato dello sviluppo di Giacomo. Anche il bimbo conserva un bellissimo ricordo del loro rapporto! Grazie ancora di tutti caro Matteo!
Jacopo e Micol